Come ogni anno, eccoci a celebrare una delle feste più antiche di Venezia: la festa della Sensa (Ascensione), festività cristiana che la Repubblica Serenissima celebrava il giovedì dopo la quinta domenica di Pasqua.
Oltre al significato religioso aveva anche un grande valore civico, poiché onorava due importantissimi eventi per Venezia: il primo quando il doge Pietro Orseolo II conquistò la Dalmazia e il secondo quando papa Alessandro III e l’imperatore Federico Barbarossa stipularono la pace di Venezia, durante il dogado di Sebastiano Ziani.
Secondo la tradizione il doge si imbarcava sul Bucintoro assieme al patriarca, alla Signoria e altre imbarcazioni che prendevano parte al corteo fino a San Nicolò del Lido, dove avveniva lo Sposalizio del Mare. Mentre i cannoni delle galeazze continuavano a sparare a salve, il doge dal Bucintoro versava in mare dell’acqua benedetta e un anello – anche questo benedetto dal patriarca – pronunciando le famose parole: “ Desponsamus te, mare nostrum, in signum veri perpetuique dominii”.
Le celebrazioni continuavano con il ritorno del doge a Palazzo Ducale, dove offriva un banchetto a cui erano invitati patrizi, arsenalotti e ambasciatori. In Piazza San Marco aveva luogo la tradizionale Fiera della Sensa, che iniziava otto giorni prima del giorno dell’Ascensione e continuava per i seguenti quindici, e durante questo periodo era consentito portare maschere e vestirsi in modo sfarzoso.
Marta
in copertina: Francesco Guardi, La partenza del Bucintoro per il Lido nel giorno dell’Ascensione, ca 1775-80, Musée du Louvre